giovedì 3 marzo 2011

New entry, Alonso Gonzalez

Gabriel Gonzales aveva lavorato per anni nella distilleria Eduard Pernod di Tarragona imparando tutti i segreti del mestiere. Piano piano aveva portato dei ritocchi all'assenzio su cui lavorava, rendendolo più morbido e riducendo l'aggressività del legno delle botti in cui veniva invecchiato. Controllava spesso le reazioni che le sue modifiche producevano sulla velocità del louche cercando di renderne l'evoluzione lenta (caratteristica di tutti i grandi assenzi) in attesa che diventasse cremoso e opalescente come doveva. Da quando sua moglie era scappata con un marinaio marsigliese Gabriel aveva dovuto occuparsi dell'unico figlio, Alonso, che lo seguiva dappertutto, soprattutto nelle fasi della scelta dei baccelli di vaniglia. Gabriel voleva per il figlio un futuro diverso e lo mandò a studiare nella Certosa di Jerez dove il ragazzo, divenuto un ottimo cavallerizzo, fece amicizia con Jeremy Bass, figlio di un grande commerciante inglese di vino. Nelle loro chiacchierate serali misero a punto il progetto che li avrebbe tenuti insieme per tutta la vita e anche dopo, una distilleria tutta loro. Tanti anni più tardi, quando ormai il loro nome era famoso in tutto il mondo, Alonso continuò a seguire le orme del padre studiando e sperimentando nuovi mix di erbe e di aromi, aumentando e diminuendo la gradazione dei suoi liquori raggiungendo, con il Lepanto, uno dei suoi più grandi successi. Anni prima, in uno dei suoi frequenti viaggi a Londra, era stato ospitato nella casa di città di una attempata nobildonna, Lady Hinshelwood. Noto per le sue ricerche, aveva espresso il desiderio di trovare un nuovo ingrediente per rendere ancora più raro il liquore su cui, ormai ottantenne, stava ancora lavorando.
"Forse ho io quello che lei sta cercando" disse a quel punto Cophetua (questo era il nome della sua ospite). Si alzò, si diresse verso lo scrittoio di mogano, pigiò (senza farsi vedere dall'ospite) un piccolo tasto e il piano di pelle verde scivolò verso di lei permettendole di estrarre da un cassettino segreto un piccolo vasetto di Lalique.
La capacità di Alonso di analizzare gli odori era pari a quella dei più grandi nasi della profumeria e per la sua memoria olfattiva era pari a Pico della Mirandola ma non si era mai trovato di fronte ad una tale fragranza. Sì, avrebbe potuto essere quello che da anni stava cercando!

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