domenica 27 febbraio 2011

The calm before the storm

"Finalmente ho una casa, una casa tutta per me" pensò Carne senza aspettare risposta.


Non era certo la lussuosa abitazione di Londra ma era una casa, modesta ma accogliente. La finestra del soggiorno guardava il mare, la spiaggia sotto casa, di madreperla sottile, ospitava un piccolo chiosco dove, quando ne aveva voglia, poteva trovare qualcosa da mangiare all'ombra di una tettoia di canne ricoperta da una vite americana. Dolmàdes e Pitàkia erano il suo cibo preferito che lui amava innaffiare con il Kokkineli, meno resinato del Retsina. In quei giorni Carne era l'unico cliente e Natsika, la giovane e morbida cameriera, spesso gli teneva compagnia. Spesso cercava di provocarlo, sfiorandolo con le sue grosse tette o accarezzandogli i capelli, ma ogni suo tentativo sembrava destinato al fallimento. Carne non reagiva.
"Sei gay?" chiese la ragazza 
"No, solo due, che io sappia" rispose Carne trovando la risposta nel suo passato (del quale peraltro ricordava pochissimo) e lasciando perplessa la giovane greca. La sua risposta lo rese inquieto. Stava per succedere qualcosa che aveva a che fare con i due vecchi... altrimenti quella risposta non avrebbe avuto senso.


"C'è posta per lei!" La voce di Lukas arrivò da lontano, accompagnata dal profumo di mandorle dei Kourambiédes.


Già leggendo il proprio nome  riconobbe la calligrafia e, lacerando la busta, si preparò al peggio.
Ora sei nella padella ma vedrai che presto, quando tornerai qui, finirai nella brace! 
L'inizio della missiva aveva un tono minaccioso, una forte ansia - che non provava da tempo - lo assalì.
"Lukas, chi ti ha dato questa busta?"
"Un vecchio gentiluomo inglese, dai modi gentili"
"Era solo?"
"No, era con un altro gentiluomo inglese, da modi gentili..."
"Ti hanno fatto delle domande?"
"Mi hanno chiesto di te..."
"nessun altra domanda?"
"Molte, ma se le sono fatte a vicenda..."
"E hanno concluso dicendo fanculo?"
"Proprio così, tant'è vero che stavo per menarli..."
"Non ce l'avevano con te!"
"Me lo hanno spiegato, si sono scusati per il misunderstanding..."
"Cosa cazzo ci fanno qui?"
"Non lo so"
"Scusami Lukas, anche questo era un misunderstanding.."
"Come fanculo?"
"Come fanculo" concluse addentando uno dei tre Kourambiédes ancora tiepidi senza preoccuparsi se il vecchio greco avesse compreso il senso della sua risposta.


"Kate ha davvero partorito e io non c'ero, non è dunque stata una allucinazione!" pensò leggendo il resto della lettera...
"Perchè lo dicono a me, io non c'entro o perlomeno non me ne ricordo..." 




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